Salta al contenuto principale

Piano della luce

Illuminazione Artistica

Illuminazione Artistica

Il Piano Comunale dell'Illuminazione Pubblica Artistica (P.C.I.P.A.) consta di una fase analitica che consente di valutare, motivare e descrivere tutti i sistemi portanti dei complessi monumentali della città di Firenze. Se in questa fase tali aspetti vengono distinti per una migliore comprensione della vastità del patrimonio edilizio e della sua preziosità storica ed architettonica, l'iter del P.C.I.P.A. è quello di legare tali sistemi da un vincolo unico ed universalmente riconosciuto: quello della percezione che ogni utente o fruitore (sia esso cittadino o turista) può avere rispetto ad una serie di percorsi suddivisibili secondo le differenti aree della città antica.
 

Tali percorsi percettivi diventano il filo conduttore che lega gli aspetti ambientali e di trasmissione della cultura storica degli elementi agli aspetti tecnici dell'illuminazione artificiale che si propongono di portare in condizioni di visione notturna (o più correttamente "mesopica").
 

In tale modo la struttura del piano regolatore si fonda sull'affermazione di criteri generali di illuminazione che, pur non dando una soluzione definitiva di tipo progettuale (non è questo il compito di un piano regolatore), consentono di definire gli aspetti tecnici fondamentali di cui tenere conto per raggiungere gli obiettivi di "qualità" della luce dai quali la preziosità del patrimonio fiorentino non può prescindere.
 

I concetti di luminanza e contrasto di luminanza saranno gli elementi fondativi di questi aspetti tecnici, di cui i futuri progettisti non potranno non tenere conto: tali condizioni garantiranno che l'illuminazione artistica e monumentale rispetterà anche i parametri legislativi di settore.

Il rispetto della legge Toscana  n.39/2005 in termini sia di lotta all'inquinamento luminoso che di risparmio energetico sarà garantita da una progettazione di qualità che tenderà a limitare qualunque dispersione della luce al di fuori dei target illuminotecnici del complesso monumentale interessato (impianto non "inquinante"), lavorando quantitativamente sugli aspetti di luminanza legati alla percezione degli osservatori, in modo tale da rendere necessaria una quantità misurabile e corretta di apporto di luce, preventivamente calcolata dal progettista nel dimensionamento dell'impianto (impianto non "energivoro").
 

 

Luce colore materiali

La maggior parte delle informazioni che noi riceviamo sul mondo che percepiamo ci giungono attraverso i nostri occhi. La luce non solo è un requisito indispensabile essenziale ed il mezzo con il quale siamo capaci di vedere: tramite le caratteristiche di intensità, modo di distribuzione nello spazio e proprietà, la luce crea specifiche condizioni che possono influenzare la nostra percezione.
 

Una corretta progettazione illuminotecnica mira a creare condizioni percettive che permettono di lavorare efficacemente ed orientarsi con sicurezza, senza tralasciare gli aspetti di benessere ambientale che ne migliorano la qualità in senso estetico.
 

L'occhio umano non percepisce allo stesso modo tutti gli oggetti che entrano nel campo visivo: la focalizzazione degli oggetti avviene per successive scene, che mostrano come il processo percettivo selezioni di volta in volta aree specifiche. Tale selezione si rende necessaria dalle capacità di elaborazione contemporanea delle informazioni percepite da parte del nostro cervello, nonché dal fatto che non tutte le informazioni che riceviamo durante il processo percettivo sono in egual modo rilevanti.
 

In tale processo si modificano i target illuminotecnici di riferimento, che di volta in volta possono essere determinati dal movimento, dalla grandezza, dalla loro posizione, dallo sfondo del campo visivo in cui sono inseriti, dalle caratteristiche colorimetriche e superficiali che li determinano. Le normative tecniche in vigore sia per gli ambienti di lavoro che per le situazioni di spostamento veicolare legate al traffico si fondano su queste premesse.
 

Alla luce di tali considerazioni occorre soffermarsi sui parametri principali che caratterizzano la luce e gli aspetti che influenzano maggiormente la percezione: si fa riferimento in particolare agli aspetti legati alla radiazione elettromagnetica ed alle sue implicazioni sulla percezione del colore della luce e della capacità di restituzione fedele del colore da parte delle sorgenti artificiali.
 

La luce visibile rappresenta una piccola parte delle radiazioni elettromagnetiche comprese nell'intera gamma spettrale.
 

La fisiologia dell'occhio umano e il processo della visione hanno concorso alla costruzione delle curve di efficienza luminosa spettrale, dette anche curve di visibilità, che rappresentano le maggiori sensibilità dell'occhio umano alle differenti lunghezze d'onda della radiazione luminosa (e quindi ai differenti colori percepiti) in relazione alle condizioni di visibilità.
 

Esiste dunque stretta relazione fra la percezione della radiazione luminosa in differenti condizioni di luminosità, le lunghezze d'onda (e quindi i colori) ai quali l'occhio umano è maggiormente sensibile, la riconoscibilità dei colori in relazione alle condizioni di luminosità ambientale. La luce artificiale ha dunque parametri di tipo qualitativo di cui tener conto al di là delle questioni  dimensionali, energetiche e di installazione di una sorgente luminosa.
 

 

Rilievo delle criticità e delle potenzialità illuminotecniche

Al fine di un corretto approccio all'illuminazione artistica del P.C.I.P.A. è stata effettuata una analisi delle peculiarità di un territorio che si costituisce per gran parte di un tessuto edilizio di pregio, di edifici sottoposti a vincolo artistico ed ambientale, di monumenti di elevata rilevanza architettonica.
 

In particolare sono state analizzate le particolarità della struttura urbanistica ed edilizia che caratterizza il centro storico antico di Firenze, comprendendone sviluppo storico, successive modificazioni, tematiche e relazioni fra le parti, secondo un taglio che non può essere quello di una vera e propria analisi storica ed architettonica approfondita, ma quello della ricerca di alcuni percorsi di percezione che attraversano il territorio.
 

L'analisi della struttura urbana del centro storico antico consente di individuare tutti gli elementi che possono assumere particolare rilevanza per gli aspetti percettivi: densità del tessuto edilizio, rapporti proporzionali fra spazio urbano e monumenti, morfologia urbana, gerarchia degli elementi costruiti.
 

I monumenti principali del centro storico antico, il Duomo e Palazzo Vecchio, centri del potere religioso e politico, si pongono come fulcri della città, elementi di raccordo fra il nucleo centrale e le aree di espansione, anche in Oltrarno.
 

Lo studio dei rapporti fra gli elementi principali della struttura urbana consente di individuare alcuni assi che regolano la città antica attraverso un sistema di relazioni continue, distanze calcolate, alternanza regolare fra spazi costruiti e spazi scoperti, monumenti e tessuto edilizio.

 

La ricerca dei percorsi percettivi sui quali fondare un corretto approccio alla progettazione illuminotecnica dell'illuminazione artistica per i monumentali parte dunque dalla consapevolezza dello studio urbanistico sul quale si fondano i rapporti della città antica: tutto è radicalmente ancorato ai concetti di "equilibrio" e "misura", tipici di Umanesimo e Rinascimento, sui quali non può non essere ricondotta anche la luce (nella doppia valenza tecnica ed espressiva).
 

Attraverso l'uso sapiente della luce è possibile dare una lettura del patrimonio artistico finalizzata alla percezione secondo un ponderato sistema di gerarchie e di differenze, rappresentato da aspetti tematici ed artistici diversi che determinano il sistema portante del Piano.
 

Si sono individuati pertanto i principali sistemi unitari della città storica, che per omogeneità architettonica e spaziale consentono di essere trattati come elementi di un unico modello percettivo, che non può trascurare le relazioni con l'illuminazione funzionale:
 

  • i palazzi, le torri e le piazze, in relazione alle caratteristiche architettoniche prevalenti del periodo costruttivo
  • gli ingressi e le porte;
  • le architetture religiose;
  • l'acqua e i ponti.

 

Pianificazione illuminazione artistica

L'individuazione di aree e percorsi percettivi per una città come Firenze ed, in particolare, per un centro storico ricco di testimonianze storiche ed artistiche di fama riconosciuta, non può essere inteso come un rigido campo entro cui far rientrare gli aspetti legati alla luce.
 

Si tratta però di un modello di approccio che persegue gli obiettivi dell'intero Piano, ossia quelli di mettere al centro la percezione e la sensibilità dell'occhio di ogni osservatore.

Per tale motivo, naturale conseguenza dell'analisi dei modelli morfologici del tessuto storico fiorentino scaturisce la ricerca di aree all'interno delle quali l'osservatore può intraprendere dei veri percorsi percettivi grazie ai quali viene a contatto visivo con i molteplici "attori" della scena urbana.
 

E' naturale che i percorsi e le aree individuate siano arbitrarie e modificabili, rappresentative di un modello che, per mantenere una oggettività propria dell'attività di pianificazione, si caratterizza per spazi adiacenti in continuità geografica.

Il Piano riporta alcuni esempi dei monumenti cosi suddivisi, per i quali il modello di approccio percettivo è applicabile in relazione alla loro caratterizzazione formale nel tessuto edilizio, alla rappresentatività, all'ubicazione privilegiata in relazione ai percorsi percettivi.
 

L'opportunità di modificare (in ampliamento o riduzione) i monumenti selezionati andrà condivisa di volta in volta con l'Amministrazione Comunale in relazione alle specifiche esigenze di Riqualificazione, di Decoro Urbano, di fattibilità tecnica e risorse disponibili, nell'ottica di un controllo costante della "regia" di insieme.

Il parametro alla base della ricerca dei corretti equilibri percettivi è il contrasto di luminanza.

Tale parametro dipende dai valori (misurati) di luminanza dell'oggetto (target illuminotecnico) e del suo sfondo (background): il rapporto fra tali luminanze definisce il valore di contrasto.

          | Lb - L t |                             Lb = luminanza dello sfondo

C =   __________                              Lt = luminanza dell'oggetto

                Lb

L'approccio corretto alla ricerca degli equilibri di luminanze sui monumenti (o su parti di essi che si definiscono quali target illuminotecnici) parte dalla definizione delle luminanze in questione, scaturite dalla misurazione dei monumenti di volta in volta scelti per una riqualificazione illuminotecnica.

E' possibile per tale motivo, costruire delle schede di rilievo illuminotecnicosulle quali fondare i ragionamenti alla base di una corretta progettazione.
 

Il Piano di Illuminazione Artistica riporta a titolo esemplificativo i rilievi effettuati su alcuni monumenti attraverso il luminanzometro.

I rilievi sono stati effettuati dai principali punti di percezione del monumento che, suddiviso in aree predefinite, è stato sottoposto a misurazione di luminanza, insieme allo sfondo sul quale si staglia all'interno del campo visivo.

A seguito dei rilievi, attraverso la determinazione di alcuni parametri come Luminanza di Velo o il valore di Contrasto Reale, scelta del contrasto di progetto, è possibile determinare per ogni target illuminotecnico il valore (o la fascia di valori) di luminanza di progetto per la quale si potrà garantire una corretta percezione in relazione all'effetto luminoso desiderato: si potrà in questo modo indirizzare il progettista verso un uso razionale dell'energia luminosa senza mancanze e senza eccessi, lasciando libertà di scelta su ottiche, posizionamenti, tonalità della luce, ecc.

Sfoglia la gallery